UFFICIALE: Mauro Briano, il professionista in giallorosso
19-07-2011 16:19 - News
Mauro con la maglia giallorossa
Chi pensa che sia venuto sotto la Zizzola solo per strappare applausi scroscianti dovuti alla sua lunga e luminosa carriera calcistica, gravando sulle casse di una società dilettantistica, si sta sbagliando enormemente.
Lui è tutt´altro: serio, cordiale e con le idee chiare, tanto da spiegare ininterrottamente per più di mezzora solo del suo futuro più prossimo in maglia giallorossa, senza proferire alcuna parola del suo professionismo ad alti livelli. Questo è Mauro Briano, nato a Carmagnola nel 1975, centrocampista centrale di ruolo e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Torino, dove fu il pilastro e capitano di un Torneo di Viareggio vinto con la casacca granata.
Esordì in serie A, a 20 anni, il 23 aprile 1995 in un Milan-Torino (giocato sul campo neutro di Bologna) finito 5a1 per i rossoneri e nel quale subentrò al compagno torinista Paolo Cristallini.
Poi vestì la maglia del Gualdo in C1 (sfiorando la B nel 97-98, dove perse la finale play-off ai rigori, sul neutro di Pescara, contro l´Avellino), Foggia e Reggina in serie B (con la maglia dei calabresi, nel 98-99, centra la prima e storica promozione in serie A, festeggiando allo stadio "Delle Alpi" dopo un 1-2 sul Torino), poi non andò al Chievo e optò per il Savoia, sempre nel campionato cadetto, per poi restare in B ma a Monza. Seguirono Lecco in C1, Gualdo in C2, Catanzaro in C1 (nel 2003-2004 è promosso in B), poi quattro stagione di Triestina in serie B, un anno alla Lucchese in C1, tre anni ad Alessandria tra Seconda e Prima divisione e l´esperienza dello scorso campionato, sempre nell´ex C2, ma con la maglia del Savona.
Una carriera di tutto rispetto per il centrocampista carmagnolese, convinto dall´amico Giovanni Dal Seno (ex portierone giallorosso e attuale preparatore) a sposare il progetto dell´Asd Bra d´Eccellenza, accettando per la prima volta nella sua vita, una squadra dilettantistica.
"Mi sono bastati pochi minuti di colloquio con il presidente Germanetti per capire la serietà del Bra e abbiamo trovato l´accordo - spiega Mauro - io mi metto a disposizione come giocatore per la Prima squadra perchè mi sento di poter dare ancora tanto, ma sarò uno dei venti, non il primo dei venti e poi voglio lavorare, con la società, perchè dobbiamo crescere, insieme al settore giovanile. Due anni fa ho preso casa qui, con mia moglie Nina e mi trovo benissimo a Bra. Questa è una piazza importante, dal passato glorioso e con tante potenzialità, io mi metterò a testa bassa, ho in mente diversi progetti interessanti e darò il 100% far arrivare la Prima squadra in D e fare in modo che il settore giovanile possa fornire cinque o sei ragazzi titolari sui quali puntare. Ho accettato l´incarico di direttore tecnico del settore giovanile e dialogherò con la società, qui bisogna diventare un polo calcistico di riferimento per la provincia di Cuneo, ma per farlo, dobbiamo tirarci tutti su le maniche. Non abbiamo nulla da invidiare ad una serie C2 e lo dico senza paure. Voglio puntare al massimo, ripartendo da Bra. Staff e squadra sono fatte da persone, ciascuno darà il suo pezzettino e il mosaico sarà bello grande, il calcio che intendo io non è solo allenamenti, partita e stop, ma allenamenti, partita e lavoro societario. Nulla è inventato, ma si costruisce con un progetto condiviso, non vedo l´ora di cominciare!".
DL Asd Bra
Lui è tutt´altro: serio, cordiale e con le idee chiare, tanto da spiegare ininterrottamente per più di mezzora solo del suo futuro più prossimo in maglia giallorossa, senza proferire alcuna parola del suo professionismo ad alti livelli. Questo è Mauro Briano, nato a Carmagnola nel 1975, centrocampista centrale di ruolo e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Torino, dove fu il pilastro e capitano di un Torneo di Viareggio vinto con la casacca granata.
Esordì in serie A, a 20 anni, il 23 aprile 1995 in un Milan-Torino (giocato sul campo neutro di Bologna) finito 5a1 per i rossoneri e nel quale subentrò al compagno torinista Paolo Cristallini.
Poi vestì la maglia del Gualdo in C1 (sfiorando la B nel 97-98, dove perse la finale play-off ai rigori, sul neutro di Pescara, contro l´Avellino), Foggia e Reggina in serie B (con la maglia dei calabresi, nel 98-99, centra la prima e storica promozione in serie A, festeggiando allo stadio "Delle Alpi" dopo un 1-2 sul Torino), poi non andò al Chievo e optò per il Savoia, sempre nel campionato cadetto, per poi restare in B ma a Monza. Seguirono Lecco in C1, Gualdo in C2, Catanzaro in C1 (nel 2003-2004 è promosso in B), poi quattro stagione di Triestina in serie B, un anno alla Lucchese in C1, tre anni ad Alessandria tra Seconda e Prima divisione e l´esperienza dello scorso campionato, sempre nell´ex C2, ma con la maglia del Savona.
Una carriera di tutto rispetto per il centrocampista carmagnolese, convinto dall´amico Giovanni Dal Seno (ex portierone giallorosso e attuale preparatore) a sposare il progetto dell´Asd Bra d´Eccellenza, accettando per la prima volta nella sua vita, una squadra dilettantistica.
"Mi sono bastati pochi minuti di colloquio con il presidente Germanetti per capire la serietà del Bra e abbiamo trovato l´accordo - spiega Mauro - io mi metto a disposizione come giocatore per la Prima squadra perchè mi sento di poter dare ancora tanto, ma sarò uno dei venti, non il primo dei venti e poi voglio lavorare, con la società, perchè dobbiamo crescere, insieme al settore giovanile. Due anni fa ho preso casa qui, con mia moglie Nina e mi trovo benissimo a Bra. Questa è una piazza importante, dal passato glorioso e con tante potenzialità, io mi metterò a testa bassa, ho in mente diversi progetti interessanti e darò il 100% far arrivare la Prima squadra in D e fare in modo che il settore giovanile possa fornire cinque o sei ragazzi titolari sui quali puntare. Ho accettato l´incarico di direttore tecnico del settore giovanile e dialogherò con la società, qui bisogna diventare un polo calcistico di riferimento per la provincia di Cuneo, ma per farlo, dobbiamo tirarci tutti su le maniche. Non abbiamo nulla da invidiare ad una serie C2 e lo dico senza paure. Voglio puntare al massimo, ripartendo da Bra. Staff e squadra sono fatte da persone, ciascuno darà il suo pezzettino e il mosaico sarà bello grande, il calcio che intendo io non è solo allenamenti, partita e stop, ma allenamenti, partita e lavoro societario. Nulla è inventato, ma si costruisce con un progetto condiviso, non vedo l´ora di cominciare!".
DL Asd Bra