Intervista al presidente Giacomo Germanetti...da Idea Sport del 25/2/2011...
01-03-2011 14:28 - News
Giacomo Germanetti
Non sempre rincorrere a testa bassa un obiettivo, inseguendolo ad oltranza, si rivela la soluzione migliore per raggiungerlo. Talvolta può essere più utile rallentare per un attimo, respirare a pieni polmoni e tornare solo allora, con maggior lucidità, a puntare il proprio traguardo. Seconda ipotesi cui ha strizzato l´occhio la dirigenza dell´Asd Bra, che ha individuato nel campionato in corso il momento per cercare di attingere tutto l´ossigeno possibile in vista di un nuovo assalto alle zone nobili dell´Eccellenza piemontese. "Quest´anno abbiamo investito meno rispetto al recente passato - ammette il presidente braidese Giacomo Germanetti - perché ci siamo imposti un paio di stagioni tranquille, sia dal punto di vista economico che da quello degli obiettivi sul campo".
Una scelta destinata ad aprire nuovi scenari per la società?
"Una scelta pianificata serenamente ad inizio stagione, anche perché con i tempi che corrono i budget sono quelli che sono. Ma la nostra volontà è quella di tornare al più presto a lottare nelle zone alte della classifica. Anzi, possibilmente già dal prossimo campionato, perché durante quello attuale abbiamo riscontrato come sia poco appagante, tanto per noi quanto per la piazza, una stagione di basso profilo".
Non si tratta dunque di un passo indietro da parte della dirigenza...
"Stagioni insipide come queste non ci piacciono, dunque siamo arrivati davanti ad un bivio: o lasciar perdere tutto o lottare per grandi obiettivi. E la nostra scelta è ovviamene ricaduta sulla seconda possibilità, anche perché quello braidese è un ambiente cui siamo troppo affezionati per abbandonarlo".
Propositi ambiziosi che si scontrano, però, con l´attuale classifica del Bra: soddisfatti della stagione in corso?
"Sinceramente, no. Pensavamo di poter avere qualche punto in più in classifica e di poter condurre in porto una stagione più tranquilla. Anzi, magari di puntare anche ai play-off se tutto fosse andato per il verso giusto. Invece siamo profondamente immersi nella lotta per la salvezza. Il bilancio, dunque, è di un campionato al di sotto delle aspettative iniziali".
Avete individuato delle cause per motivare la stagione sottotono?
"Credo che qualcosa non abbia funzionato a dovere un po´ su tutti i fronti. E ci mettiamo di mezzo noi dirigenti per primi: la scelta di puntare su un portiere giovane fatta in estate, per esempio, ci ha poi creato diversi grattacapi. E ha influenzato negativamente la squadra anche il brutto avvio di stagione: quando si deve rincorrere da subito, poi si perde facilmente fiducia. Inoltre, pur rimanendo convinto che quella allestita sia una buona squadra, riconosco che non si tratti di un gruppo pronto a lottare su ogni pallone".
Squadra giovane e tecnico all´esordio: un giudizio sul suo operato?
"Tra tutte le parti in causa, mister Fava ritengo sia il meno colpevole di tutti. Siamo soddisfatti del suo lavoro. Magari un po´ meno di quello dei giocatori o del nostro in fase di progettazione del campionato. Poi è chiaro che anche lui ha commesso qualche errore, ma si tratta di un debuttante ed avevamo già messo in conto tutto. Sta facendo bene".
Resta una salvezza ancora da raggiungere...
"La classifica è corta, basterebbe un filotto con un paio di vittorie e lo scenario sarebbe molto migliore. Ma lo diciamo da tempo, il difficile è metterlo in pratica. E´ comunque un gruppo di squadre molto folto quello chiamato a lottare per evitare i play-out e dobbiamo cercare di emergere facendo punti pesanti".
Non solo prima squadra: in estate avete lavorato anche sul settore giovanile...
"Quest´anno abbiamo decisamente ristrutturato il settore e l´abbiamo reso più indipendente, con alcuni dirigenti destinati ad occuparsi unicamente dei ragazzi. Possiamo parlare con orgoglio di numeri importanti, soprattutto alla base del movimento, che è poi l´aspetto su cui lavorare per migliorare le giovanili: i tesserati della scuola calcio, per esempio, in questa stagione sono aumentati di più del 50% rispetto a dodici mesi fa...".
Una scelta destinata ad aprire nuovi scenari per la società?
"Una scelta pianificata serenamente ad inizio stagione, anche perché con i tempi che corrono i budget sono quelli che sono. Ma la nostra volontà è quella di tornare al più presto a lottare nelle zone alte della classifica. Anzi, possibilmente già dal prossimo campionato, perché durante quello attuale abbiamo riscontrato come sia poco appagante, tanto per noi quanto per la piazza, una stagione di basso profilo".
Non si tratta dunque di un passo indietro da parte della dirigenza...
"Stagioni insipide come queste non ci piacciono, dunque siamo arrivati davanti ad un bivio: o lasciar perdere tutto o lottare per grandi obiettivi. E la nostra scelta è ovviamene ricaduta sulla seconda possibilità, anche perché quello braidese è un ambiente cui siamo troppo affezionati per abbandonarlo".
Propositi ambiziosi che si scontrano, però, con l´attuale classifica del Bra: soddisfatti della stagione in corso?
"Sinceramente, no. Pensavamo di poter avere qualche punto in più in classifica e di poter condurre in porto una stagione più tranquilla. Anzi, magari di puntare anche ai play-off se tutto fosse andato per il verso giusto. Invece siamo profondamente immersi nella lotta per la salvezza. Il bilancio, dunque, è di un campionato al di sotto delle aspettative iniziali".
Avete individuato delle cause per motivare la stagione sottotono?
"Credo che qualcosa non abbia funzionato a dovere un po´ su tutti i fronti. E ci mettiamo di mezzo noi dirigenti per primi: la scelta di puntare su un portiere giovane fatta in estate, per esempio, ci ha poi creato diversi grattacapi. E ha influenzato negativamente la squadra anche il brutto avvio di stagione: quando si deve rincorrere da subito, poi si perde facilmente fiducia. Inoltre, pur rimanendo convinto che quella allestita sia una buona squadra, riconosco che non si tratti di un gruppo pronto a lottare su ogni pallone".
Squadra giovane e tecnico all´esordio: un giudizio sul suo operato?
"Tra tutte le parti in causa, mister Fava ritengo sia il meno colpevole di tutti. Siamo soddisfatti del suo lavoro. Magari un po´ meno di quello dei giocatori o del nostro in fase di progettazione del campionato. Poi è chiaro che anche lui ha commesso qualche errore, ma si tratta di un debuttante ed avevamo già messo in conto tutto. Sta facendo bene".
Resta una salvezza ancora da raggiungere...
"La classifica è corta, basterebbe un filotto con un paio di vittorie e lo scenario sarebbe molto migliore. Ma lo diciamo da tempo, il difficile è metterlo in pratica. E´ comunque un gruppo di squadre molto folto quello chiamato a lottare per evitare i play-out e dobbiamo cercare di emergere facendo punti pesanti".
Non solo prima squadra: in estate avete lavorato anche sul settore giovanile...
"Quest´anno abbiamo decisamente ristrutturato il settore e l´abbiamo reso più indipendente, con alcuni dirigenti destinati ad occuparsi unicamente dei ragazzi. Possiamo parlare con orgoglio di numeri importanti, soprattutto alla base del movimento, che è poi l´aspetto su cui lavorare per migliorare le giovanili: i tesserati della scuola calcio, per esempio, in questa stagione sono aumentati di più del 50% rispetto a dodici mesi fa...".