Comunicato stampa ufficiale: Serie D, intervista a Fabrizio Daidola
26-05-2017 11:35 - News
Fabrizio Daidola, allenatore del Bra
Nato a Torino, residente a Pino Torinese, ma con Bra nel cuore, soprattutto per il calcio. Questo è Fabrizio Daidola, classe 1965, allenatore della Prima squadra dell´A.C. Bra. Con un passato da grande bomber, con la maglia giallorossa e non solo.
Quella appena conclusa è stata la stagione del tuo ritorno, dopo la doppia promozione storica tra i professionisti. Sensazioni?
"Soddisfacente, l´essere stato richiamato certifica il fatto che tu abbia lasciato delle cose tecniche e umane. Si è scelta una linea di affidabilità e di senso d´appartenenza. E´ stato molto faticoso, perchè sono anni che il Bra cerca di ripartire. Abbiamo fatto tutto da capo, facendo errori ma correggendo in corsa. Abbiamo raggiunto un obiettivo che ci permette di pensare al domani, come stiamo facendo, per la quarta stagione consecutiva in Serie D, in maniera intelligente e con un profilo di crescita.
L´obiettivo è tornare in Lega Pro e ogni anno noi mettiamo un tassello importante in tal senso".
Un punto nelle prime sette partite di campionato.
"Una delle nostre migliori partite è stata la prima assoluta, a Sesto San Giovanni con la Pro Sesto. Positiva e con una qualità che ho rivisto nel tempo quattro-cinque volte, giocando un calcio importante anche se siamo stati battuti per 1-0. La sconfitta più netta è stata a Carate Brianza, ma in quel periodo iniziale la squadra andava in difficoltà perchè mancava lo spessore caratteriale-emotivo e l´esperienza giusta per reagire. C´era un profilo corretto, ma mancava un pezzo. C´era un alone di negatività, ma non ci siamo mai scoraggiati. Ed io non mi sono mai rassegnato. Una partenza di stagione che, senza i presupposti che ci sono qui a Bra, retrocedevi sicuro. Abbiamo fatto una rincorsa incredibile".
Qual´è stata la partita che ha definito la forza del Bra?
"Sono due le partite in cui non c´è stata storia e dove siamo stati superiori in tutto: con Varesina e Chieri, in casa.
Un gruppo che ho pressato, che ho spinto, che ho spronato secondo dopo secondo, facendolo lavorare sodo. Un gruppo che strada facendo ha perso quattro giocatori importanti e ritrovati altri, ma che non ha mai perso la bussola. Abbiamo pedalato forte, cercando la qualità nella quantità.
Tra le mura amiche abbiamo fatto molto bene, costruendo il nostro bottino della salvezza, ma fuori ci siamo battuti con onore.
Tutte le volte che abbiamo abbassato il livello d´intensità, abbiamo fatto fatica. Più andavo avanti e meno parlavo di tattica, gli schemi li sapevano a memoria. L´arrivo di Paolo Scalzi ha dato un equilibrio sostanziale allo spogliatoio, all´ambiente. Stiamo su una bilancia, se siamo più forti degli altri spingere aumenta; se siamo più scarsi spingere diminuisce. Bisogna andare forte e avere più voglia e più rabbia dell´avversario, per fare risultato".
Qual´è il giocatore che è riuscito a dare quel qualcosa in più al gruppo?
"Dico Montante e Dolce. Il capitano, leale e sereno; il giocatore che ha dettato i tempi a centrocampo, rientrando in corsa dopo l´infortunio della scorsa estate. E poi ci aggiungiamo tutto il resto del gruppo".
La scintilla per l´ambiente?
"Mi ripeto, l´approdo di Paolo Scalzi. Il nuovo direttore sportivo, per me un compagno di squadra e un amico da anni, ha dato quel qualcosa che mancava".
Quest´estate toccheremo 10 anni di presidenza Germanetti. Che persona è Giacomo?
"E´ quello che che è riuscito a dare quella stabilità e credibilità, di cui oggi il Bra gode. Quando si parla di noi, si parla di una società seria e con voglia di crescere. Vincendo è stato capace di dare questo tipo di input. Un grande presidente".
Che Bra sarà quello del 2017/2018?
"Partiamo da una base di 12/14 giocatori, non abbiamo tanto da fare e ne prenderemo 3 di spessore, uno per reparto. Vogliamo fare un campionato diverso, più competitivi con continuità, mettendo un altro mattone per il nostro obiettivo. Integreremo il numero con qualche giovane interessante".
Un pensiero sul Settore Giovanile?
"Inizieremo il ritiro a luglio con diversi giocatori della nostra Juniores Nazionale e questo deve renderci orgogliosi. Non è mai successo. Ci saranno Bonofiglio, Bevione, Caristo, Demichelis, Bergesio e Tesio. Un lavoro eccezionale dei responsabili Bonofiglio e Manassero con, a cascata, l´impegno dei mister nelle diverse annate. Si sta delineando un Bra che lavora in modo unito, intelligente. E i risultati si sono visti".
Cosa sono per te i colori giallorossi?
"Questa è casa mia, è un discorso di affetto e passione. Non farò mai niente che possa risultare un vantaggio personale a discapito del Bra. Ero tornato ad una condizione, che è il mio tarlo: sono convinto che il Bra tornerà tra i professionisti e lavorerò per quello. Ci sono tutti i criteri per fare bene a lunga gittata. Qui nessuno gioca sporco con nessuno, nel Bra non c´è posto per certi tipi di persone".
Danilo Lusso A.C. Bra